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Cucùlab, in dirittura d’arrivo

Terzo e quarto giorno.
Le menti e i pensieri non sono ancora usciti dal frullatore, non tutti almeno o non ancora, ma ci stiamo lavorando.

Alcuni hanno già una direzione chiara del segno e/o della sensazione che vogliono esplorare e comunicare, altri invece sono ancora confusi o forse sopraffatti dalla classica paralisi del foglio bianco, o forse con scarsa autostima e fiducia nelle propria capacità.

Il tema non è dei più facili, può essere l’unione o lo scontro di due mondi, comunque si tratta di esplorare, di sperimentare e questo richiede uno stato d’animo, quando si parla di creatività, e una predisposizione mentale, in tutti gli ambiti della ricerca, disposta ad accettare di procedere senza una meta predefinita o conosciuta, un’incertezza, un vagare per strade sconosciute, che spesso spaventa più dell’incarico che vince sul piacere del fare e anche sulla soddisfazione o sul premio che si può ottenere.

Siamo arrivati al momento della visione di gruppo, il confronto, uno sguardo diverso o una diversa chiave di lettura, un suggerimento sono spesso l’iniezione di fiducia che ci vuole.

 

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Ed ecco alcune esplorazioni che stanno giungendo al termine:

  • geometrie di soffioni che diventano fili elettrici e reti di dati

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C’è poi un’altra strada all’orizzonte, è quella suggerita dall’artista Tim Knowles e che Arianna sta provando a percorrere in questi giorni.

 

  • alberi che diventano segni leggeri e invadono l’asfalto della città ma con delicatezza

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  • stampa a contatto di foglie e geometrie

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  • il piacere del segno che libera la mente

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E come sempre in chiusura alcune botaniche urbane come le immaginiamo noi

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